Beni Comuni

“Il bene comune può essere definito come l’insieme di principi, istituzioni, mezzi e pratiche collettive che la società si dà per garantire a tutti il diritto ad una vita sicura ed umanamente dignitosa nella convivenza, la più pacifica, conveniente e cooperativa possibile per tutti, e per mantenere la sicurezza di esistenza della “casa comune”, l’ecosistema locale e globale, tenendo anche conto del diritto alla vita delle generazioni future e delle altre specie viventi (Riccardo Petrella, Il bene comune, Elogio della solidarietà, Diabasis, Reggio Emilia, 1997).”

“Dagli anni ottanta del novecento si è assistito alla privatizzazione crescente dei beni comuni e dei servizi a questi connessi. Tale processo, partito in Gran Bretagna, si è esteso nel resto del mondo coinvolgendo, gradualmente, ogni livello della scala spaziale. In Italia, in particolare negli ultimi venti anni, le imprese statali e le aziende municipalizzate sono state trasformate in società di capitali (in genere SpA) il cui capitale sociale in molti casi è stato venduto, in tutto o in parte, a privati. D’altro canto, da circa dieci anni si è avviato un dibattito sulla possibilità di disciplinare giuridicamente i beni comuni” (bozza Rodotà 2007)